ennesimo articolo belleggiano.....e adesso via con la flame War
MAX, SOSTA FORZATA di GIORGIO BELLEGGIA
ROMA - Max Biaggi deve fermarsi. Niente moto per lui nel 2006: correranno in MotoGp Cardoso, Stoner e tanti altri, ma Biaggi no. Vanno avanti i giovani? E allora Capirossi che ha due anni meno di lui? E Gibernau, per il quale la Ducati si è svenata? Gibernau ha solo un anno in meno di Biaggi e non ha vinto nulla. Resta a piedi per scarso rendimento? Quattro titoli nella 250, vice campione al primo anno in 500 e in questo campionato secondo fino a Motegi. Poi è successo qualcosa: Biaggi non faceva più parte dei programmi Honda e così l’appoggio tecnico per le ultime tre gare di stagione è andato a Melandri e Hayden. Perché tutto questo? La Honda non poteva permettersi di scaricare Biaggi se fosse arrivato, nonostante il boicottaggio tecnico, secondo nel mondiale. E siccome aveva deciso di scaricarlo nel modo peggiore gli ha negato qualsiasi assistenza tecnica nelle ultime tre gare e poi gli ha comunicato ”non ci servi più” quando le altre squadre erano già fatte per non lasciargli la possibilità di andare con Suzuki o Kawasaki. E non basta. Biaggi poteva tornare nel team di Sito Pons, sostenuto dal suo sponsor personale: Camel. Ma ecco il veto tiranno della Honda: Biaggi non deve avere neppure una delle nostre moto clienti. Incredibile. I clienti a volte hanno ragione, soprattutto se portano 10 milioni di euro, e invece la Honda ha preferito perdere quei soldi pur di lasciare a piedi Biaggi. Ieri Camel ha deciso di uscire dalla MotoGp. Porterà i suoi 10 milioni in un altro sport. Perché tutto questo? Caratteraccio, penseranno in molti, ma non è solo così. Biaggi è un grande lavoratore, dà tutto se stesso e pretende tutto. Non è uno che se non vince dorme lo stesso. Parla male della moto? E perché Rossi basta che faccia due volte secondo cosa fa? E Melandri? Chiedetegli di quando era alla Yamaha. Alziamo dunque il sipario su questa storia: interessi, amicizie, soldi. Quando la Honda ha negato la moto clienti a Biaggi, Pons si è trovato senza sponsor. Perché la Jti (multinazionale del tabacco) ha tutto il diritto di scegliersi il testimonial su cui puntare, come del resto fanno tutti gli sponsor. Camel (marchio di Jti) ha così provato a portare Biaggi in Kawasaki, e la Kawasaki era ben felice di prendersi Biaggi perché come pilota non piace ai manager, ma agli ingegneri sì. A questo punto è intervenuta la Dorna, la società che gestisce il Motomondiale. Carmelo Ezpeleta, boss di Dorna, è amico di Pons e Pons è anche presidente dell’Irta, l’associazione dei team che ha un peso politico notevole. Ezpeleta ha provato a salvare Pons e scaricare Biaggi, perché invece che al pilota ha preferito tendere una mano a una squadra (spiazzato, però, dall’uscita comprensibile di Camel). Così per la Kawasaki si è fatta dura: prima non c’era spazio in griglia per una terza moto (falso: le moto non completano ancora la griglia), poi la Kawasaki Europa non era d’accordo (ancora falso: è bastata una telefonata), poi la Bridgestone non ha gomme per una terza moto (sempre falso e basta: Biaggi poteva tentare con Michelin). Fine dei giochi. Biaggi resta a piedi. Una squadra di Formula 1 gli ha offerto di fare un test. La SBK gli farebbe ponti d’oro. Una televisione lo vuole come commentatore. Che farà? Si godrà il tempo libero, meditando un rientro nel 2007.