Motociclista da sempre, e ormai alle soglie della vecchiaia, ringrazio la sorte di avermi dato la possibilità di vedere e amare il Rossi di Welcom 2004 (una delle corse più esaltanti della storia del motociclismo), il Rossi di Laguna Seca, il Rossi della "spallata" a Gibernau (che poi era una spallata, con rimbalzo, di Gibernau a Rossi), il Rossi dell'ultima curva di Valencia, il Rossi che vuole la vittoria e rischia l'inosabile anche se per il titolo gli basta il secondo posto. E potrei citarne cento altre.
Invece amo molto molto meno il Rossi che si accontenta del terzo posto senza combattere (e poi ci prende per i fondelli con la storiella dell'ultimo giro).
Quando ero giovane amavo assai di più il superdotatodiattributi Mike Hailwood del "ragioniere" Agostini (per rendere l'idea ai più giovani, Senna invece di Prost, anche se Prost ha vinto di più...).
Ora, abbiamo la fortuna di avere un Simoncelli che potrebbe diventare un'altra leggenda del motociclismo: teniamocelo caro e non cerchiamo di castrarlo.
Capisco che "politicamente" l'innocuo, e pertanto comodo, Pedrosa deve essere difeso dai "rossisti a prescindere" (talvolta più o meno ben cammuffati da osservatori obbiettivi), additandolo come esempio di "buon avversario" in contrapposizione ai "cattivi" Lorenzo e soprattutto Stoner, tuttavia:
HO VISTO, e rivisto più volte, il sorpasso di Simoncelli su Pedrosa: ho visto Simoncelli che supera all'esterno Pedrosa, e Pedrosa che, sorpreso dalla situazione e incapace di controllarla, lo tampona. Chi ha le ruote davani ha ragione, specialmente se ce le ha tutte e due. Punto.
_________________ semibradi, per ora
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