questi ci provano
Feste stravaganti e casuali: da Londra a New York, all'Italia (oggi la prima a Roma) battaglie coi cuscini, delitti con pistole ad acqua e 'disco' silenziose
In piazza per prendersi a cuscinate
I nuovi party che nascono per strada
ROMA - Un'irrefrenabile voglia di divertirsi. L'urgenza di sfogare le frustrazioni in un'attività collettiva che non sia la solita lezione di spinning in palestra. Poi, il lampo di genio, l'intuizione stravagante: fare a cuscinate. E' così che è nato il primo 'Pillow Fight' romano, sulla scia di altre demenziali guerriglie già combattute nelle piazze di San Francisco, New York, Londra, Berlino, Madrid e, nello scorso settembre, anche Milano. Centinaia di persone che, puntuali, si ritrovano in una piazza e si picchiano con cuscini di ogni dimensione. Quindici minuti di lotta 'primitiva', che hanno riscosso ovunque grande successo, grazie anche all'organizzazione capillare affidata al tam-tam della rete e alla velocità degli sms.
Per partecipare all'appuntamento romano (alle 18 in piazza Santa Maria in Trastevere) basta munirsi di un cuscino, di ogni forma e colore. Ma attenzione: fare a cuscinate è una cosa seria, le regole ci sono e vanno rispettate. Anzitutto - si legge sul blog degli organizzatori, la Massa Autonoma per la Terminazione dell'Apatia Nazionale - "non si può colpire chi è senza cuscino o chi ti prega pateticamente di non farlo". Poi, sono assolutamente vietati "cuscini contundenti", anzi: "chi verrà sorpreso con a giocare con troppa cattiveria verrà inevitabilmente messo in mezzo". Il tutto, comunque, è adeguatamente documentato sul manuale di istruzioni messo a punto per quella che viene definita "l'apocalisse soffice". Quanto ai parametri d'intensità e d'efficacia della cuscinata, ciascuno verrà valutato "per il potenziale di legnata e il tasso intimidatorio". Più che uno sballo collettivo, insomma, il pillow fight è un atto liberatorio, a suo modo innocente: ma gli organizzatori - gente civile - invitano i partecipanti a portare con sé, oltre all'arma principale, una busta di plastica per raccogliere le piume che invaderanno la piazza.
Il 'pillow fight' è solo una delle idee di party insoliti e spesso itineranti: molte ruotano intorno a un concetto tutto nuovo di fruizione della musica. Il rumore assordante della discoteca, per esempio, potrebbe diventare decisamente 'out'. Anche perché prende sempre più piede la Silent Disco, ossia la discoteca che non fa rumore. Non è una contraddizione in termini, ma solo un modo diverso di concepire il divertimento, naturalmente con l'ausilio della tecnologia: la musica, infatti, passa attraverso cuffie wi-fi dotate di volume individuale e regolabile. Idea d'importazione - viene dall'Olanda - ed evento 'nomade', concilia le esigenze del ballo con quelle del 'rimorchio': permette di scatenarsi fino al sudore, ma anche di parlare senza sgolarsi, persino osare un sussurro, una volta tolti gli auricolari. La prima Silent Disco italiana è attesa per l'1 e 2 giugno al Flippaut festival di Bologna.
Cuffie e auricolari fondamentali anche per un'altra tendenza, il Mobile Clubbing, dove, però, è l'iPod a fare la parte del leone. Merito del trentenne artista inglese Ben Cummings: era in fila all'ufficio postale con il suo lettore mp3 e cominciò a ballare. Inconsapevolmente o no, contagiò tutta la fila e creò un movimento che oggi organizza party spontanei per strada. Tutti invitati, ciascuno con la sua musica e il suo ritmo: divertimento puro.
Più crudeli, ma solo nelle intenzioni, i Murder Party, feste nel segno del giallo. In Italia sono giochi di gruppo, dalla dimensione teatrale, che ricostruiscono in maniera realistica un delitto, che i partecipanti devono interpretare seguendo un preciso copione. La location? Un castello medievale è il massimo, ma può andar bene anche il salotto di casa: molto dipende dalla trama.
Se invece il vostro ambiente è la strada e avreste voluto indossare i panni di un gangster, potreste fare parte degli Streets Wars Killers. Vere e proprie pattuglie con una vittima designata da assassinare. A sangue freddo e con una pistola ad acqua. Vi iscrivete alla community e ricevete nome, cognome, indirizzo e foto del vostro 'obiettivo'. A voi non resta che colpire il bersaglio.