Ieri sera giocavo con Natalia*.
Seduti sul letto, cercavo di farla ridere con metodologie tradizionali (smorfie, suoni, etc) ma, contrariamente al solito, invano.
Ad un certo punto ho notato un piccolo pesce di plastica, la cui testa termina in una ventosa, che mia moglie usa per intrattenere la bimba al momento del bagnetto notturno. Afferrato questo pesciolino, me lo sono appiccicato sulla fronte per vedere la reazione di Natalia. Lei, mi ha osservato per un po', perplessa, fino a che non ha accennato un sorriso e si e' allungata per afferrare questo pesciolino per staccarmelo, non senza un po' di difficolta', dalla fronte. Una volta analizzato con un pizzico di stupore il misterioso oggetto ed il mio volto sorridente, me lo ha offerto, provvedendo ad indicare la mia fronte, segno palese che voleva continuare il gioco. Da allora in poi Natalia ha cominciato a ridere sempre piu' ogni volta che riusciva a staccarmelo dalla faccia, divertita probabilmente dal tipico "pop" che accompagnava il rilascio del pesciolino dalla mia fronte.
L'onore di padre era salvo, cosi' come l'orgoglio di rappresentare sempre una fonte di divertimento per la piccola creatura.
E' stato pero' pochi minuti piu' tardi, al momento delle abluzioni notturne in bagno che, di fronte allo specchio, ho notato la vera fonte di divertimento di Natalia: una macchia color porpora intenso (alla Gorbaciov, per intenderci) sulla mia fronte, per di piu' perfettamente rotonda.
La piccola peste, resasi conto della imbecillita' di suo padre, ha continuato a restituirmi questo pesciolino ogni volta che lo staccavo fino a che la macchia non aveva assunto dimensioni da pronto soccorso.
Oggi a prenderla all'asilo nido ci va sua madre.
*mia figlia, di mesi 9
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