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 Oggetto del messaggio: Corti a un passo dal sogno
MessaggioInviato: mar 09 ago, 2005 3:41 pm 
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Motospugna
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MOTOCICLISMO / Il pilota di Camerlata vince a Brands Hatch e ipoteca il mondiale Superstock 600

Kawasaki, Honda e Ducati si contendono il campioncino lariano

(a.p.) Nell'era di un campionissimo come Valentino Rossi, il motociclismo internazionale trova tempo e spazio per applaudire le nobili gesta del giovane centauro comasco Claudio Corti. Il 18enne pilota di Camerlata sta vivendo da debuttante una stagione da assoluto protagonista, dominatore del campionato europeo Superstock 600 Under 20 in sella alla sua Yamaha R6 numero 71.
Lo ha confermato anche domenica scorsa in Gran Bretagna dove ha vinto a mani basse sul circuito di Brands Hatch la sesta prova del campionato continentale. Per Corti si è trattato del quarto successo stagionale dopo quelli conquistati a Monza, Silverstone e Misano, sicuramente il più importante. Perché, dopo il leggero passo falso di Brno dove si era dovuto accontentare del terzo posto, domenica il pilota nostrano ha approfittato al meglio del ritiro del suo principale avversario, il francese Yoann Tiberio. «Una vittoria netta e meritata - è il commento di Corti - Sono partito in pole e ho tenuto la testa della corsa fino alla fine. A un certo punto ho anche rallentato per vedere se alle mie spalle Tiberio fosse in grado di sorpassarmi. Quando ho capito che non sarebbe riuscito a impensierirmi ho tirato più che potevo: alla fine lui ha rotto e io ho tagliato il traguardo agevolmente e senza grandi affanni».
Questa vittoria permette al giovane comasco di fare un considerevole e forse decisivo balzo in classifica (136 punti) portando a +26 il vantaggio proprio sul rivale francese (110 punti) quando mancano quattro gare alla conclusione del campionato. Il titolo europeo Superstock 600 fino a oggi non è mai stato vinto da un pilota italiano: Corti adesso vede l'impresa più vicina.
«Diciamo che ci credo un pochino di più, ma mai come adesso è importante tenere i piedi ben saldi per terra e continuare a pensare a una gara per volta, come ho sempre fatto».
Campione in erba, sicuramente in umiltà: quella di chi non vuole correre il rischio di sbilanciarsi e cadere prima del traguardo.
Se Corti è concentrato solo sul presente c'è invece chi pensa già al suo futuro e al suo passaggio nei circuiti mondiali della Superbike: le sue imprese infatti non sono passate inosservate alle grandi scuderie ufficiali che gli hanno messo gli occhi addosso, come ammette il suo manager Massimo Pennacchioli: «In effetti già dopo la terza gara siamo stati contattati dalla Kawasaki, ora si sono fatte avanti altre squadre ufficiali come la Honda e la Ducati».
Si prospetta quindi un futuro nel grande giro per il 18enne di Camerlata.
«Per ora però pensiamo solo a questo campionato che Claudio vuole fortemente vincere dopo essere arrivato secondo nella scorsa stagione. Per quanto riguarda il futuro e il suo debutto nelle categorie mondiali non c'è particolare fretta. Lo stiamo pianificando con calma e tranquillità».
Tra Corti e il titolo europeo ci sono quattro gare (il 4 settembre in Olanda a Hassen, 11/9 in Germania a Lausitz, 2/10 in Italia a Imola per chiudere il 9 ottobre in Francia a Magny Cours) e un solo avversario, il francese Yaan Tiberio. «Ormai è una gara a due, un testa a testa che Claudio può affrontare con un buon margine di vantaggio. Numeri alla mano, sarebbe sufficiente arrivare sempre secondo nelle prossime gare. Ma sono sicuro che scenderà in pista come ha sempre fatto, per divertirsi e tirare al massimo. È giovane ma di fatto è già un veterano delle corse avendo iniziato a 7 anni. Di esperienza ne ha fatta molta vincendo non a caso 3 titoli europei nelle minimoto e battendo gente del calibro di Dovizioso. È giovane ma già molto forte di testa».
Un'arma che potrebbe risultare decisiva nel duello con Yoann Tiberio. «Un avversario di valore, con più esperienza internazionale visto che ha già corso alcune prove mondiali e conosce meglio i circuiti. Per Claudio invece questa è la prima stagione fuori dall'Italia e ogni pista è una novità».


Andrea Piccinelli

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