Sta per iniziare in Qatar un campionato storico per partecipazione di marche e piloti, la prima sfida vedrà protagonisti due campioni, entrambi australiani, che hanno seguito lo stesso percorso sportivo, cedendo alle lusinghe della MotoGP, per poi tornare in SBK
di Luigi Rivola
Finalmente si parte! Il GP del Qatar, sulla modernissima pista di Losail, si correrà sabato, quindi, mentre scriviamo queste righe di anticipazione, già si stanno scaldando i motori in vista delle prime prove ufficiali che si svolgeranno domani. Inutile dire che l’attesa è eccezionale, perché eccezionale si preannuncia questo Mondiale SBK 2006 anche alla luce del movimento piloti che c’è stato fra quelli che già partecipavano al campionato delle derivate di serie e all’arrivo di noti campioni che hanno lasciato la MotoGP.
A proposito di questi ultimi, i quotidiani si sono scatenati non appena si è sparsa la voce – per ora rientrata – che Max Biaggi avrebbe avuto una Suzuki ufficiale SBK dal Team Alstare. Un giornalista è arrivato a scrivere (Dio lo perdoni) che la semplice notizia di un possibile Biaggi in Superbike aveva dato più prestigio e fama al campionato dell’intera stagione di corse 2005. Sbagliava di grosso: il pubblico della SBK, duro e puro, avrebbe accolto Biaggi con simpatia e curiosità, ma intanto la sua attenzione era già catalizzata da un altro asso della MotoGP, tornato dopo alcuni anni in sella alla Ducati con cui era stato acclamatissimo campione del mondo Superbike: Troy Bayliss.
L’australiano, dopo aver dominato tutti i test invernali cui ha preso parte, ha dichiarato, soddisfatto: “Sono tornato giovane”. E il pubblico è pronto a tifarlo, in autodromo o davanti al televisore di casa, come ai vecchi tempi. Forse il ritorno di Bayliss è proprio il simbolo più evidente del rilancio della Superbike e se ne accorgerà Bayliss stesso, ricordando che quando lasciò la SBK per la MotoGP c’era solo Edwards con la Honda a contendergli le vittorie, mentre quest’anno avrà a che fare con una selva di scatenati su moto ufficiali e para-ufficiali di sei marche diverse. Più i privati di lusso e il giovane compagno di squadra Lorenzo Lanzi, che non può e non vuole certo stare a guardare.
Anche lo scorso anno Losail ospitò il GP d’apertura del campionato.
Già prima del via si sapeva con certezza che la Suzuki Alstare era in vantaggio consistente sulle moto avversarie, difatti le due manche furono dominate dalle GSX-R 1000 di Corser (gara-1) e Kagayama (gara-2). Il GP del Qatar 2005 fu anche una delle più belle corse della stagione di Laconi, che nella prima manche si classificò terzo e nella seconda riuscì brillantemente ad inserirsi fra i due piloti di Batta. Laconi conquistò anche la superpole col tempo di 2’01”593, battendo il re del “giro secco” per antonomasia: Troy Corser.
Chris Walker
Quest’anno, almeno stando ai risultati dei test invernali svoltisi in Qatar all’inizio di dicembre, si riproporrà il duello Suzuki-Ducati, ad armi pari sulla carta, ma non sulla bilancia, col piatto della Ducati forse appena più pesante di quello della Casa giapponese. La differenza, al momento, si chiama Bayliss. L’australiano nei test ha girato in 1’58”66 con gomme da tempo, abbassando di quasi 3” il tempo della Superpole 2005 di Laconi, ma soprattutto ha girato in 1’59”13 con gomme da gara (il record della pista è 2’01”852, offrendo la misura esatta del ritmo che può tenere in corsa, anche se sa benissimo che Corser negli stessi test ha ottenuto il secondo tempo in 1’59”17 e Lanzi il terzo in 1’59”40 (sempre con gomme da gara).
Il duello dunque si preannuncia durissimo e la Ducati parte coi favori del nostro pronostico considerando che Kagayama non sembra al top della forma e Corser si troverà quindi stretto fra un Bayliss che sogna di siglare il suo rientro in SBK con una doppietta e Lanzi che, con la sua grinta romagnola, in gara probabilmente riuscirà a dare di più di quanto abbia fatto nei test.
Pierfrancesco Chili è ancora in sella alla Honda, ma ha cambiato Team, passando dal Klaffi al DFX
Non dobbiamo comunque dimenticarci di Haga, che quando c’è da sgomitare per farsi avanti ci va a nozze. La Yamaha non ha ottenuto tempi eccezionali, ma tutto è da verificare, visto che negli ultimi test su questa pista, e senza utilizzare le miracolose nuove gomme Pirelli da gara, sia Haga che Pitt hanno abbassato notevolmente i tempi rispetto allo scorso anno. Con le gomme nuove potrebbero arrivare sorprese...
Sulla Honda è invece difficile pronunciarsi. Di fatto Toseland, che costantemente è risultato più veloce di Muggeridge, paga almeno mezzo secondo alla coppia Ducati/Suzuki. Non ci pronunciamo: la Honda ha certamente fatto male a lasciarsi sfuggire Vermeulen, ma Ten Kate e la sua squadra sono un osso duro per tutti.
La Kawasaki è un’incognita. Il team PSG-1 affronta una stagione galvanizzante, con un appoggio diretto della Casa e tre piloti di primissimo piano: da Laconi, che farà di tutto per dimostrare alla Ducati che non era lui il problema della 999, a Walker, che è un combattente durissimo, a Fonsi Nieto, che dopo essere stato scaricato, l’anno scorso, da Stefano Caracchi, ha imboccato la strada giusta ed è in costante miglioramento verso posizioni degne del suo passato in 250.
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