da MOL:
Vale:
"E' stata una grande gara, specie tra noi due. Ed è iniziata male con la caduta nel warm-up causata da un problema elettrico. Per fortuna con il team abbiamo fatto un gran lavoro e in gara eravamo davvero a posto. Sete è molto veloce e ha un gran ritmo, quindi ho dovuto metterla sul piano della battaglia. L'ho passato ma poi ho fatto un errore in frenata e lui mi ha ripassato. Da li è iniziata: ci siamo passati e toccati e alla fine, quando ho visto e le corse sono così. Lo capisco, sarà arrabbiato, ma farà una bella stagione, è veloce".
- Sarà una stagione dura per te. A Estoril cosa ti aspetti?"Lui sarà il rivale numero uno, sono tre anni che è così ed entrambi vogliamo continuare la sfida".
- Secondo te cosa avranno pensato quelli che hanno visto la gara a casa? "Si saranno divertiti, come noi del resto. Hanno visto una gara ad alto livello con una battaglia finale. Questo è il nostro sport, altrimenti diventa come la Formula Uno".
- Tutto è nato da un tuo errore, se ci pensi bene, quando hai frenato lungo e lui ti ha passato.
"Sì, io sono una testa di c... e ho sbagliato quando oramai avevo vinto la gara, quindi mi sono rimesso in caccia, l'ho affiancato e sono passato. Diciamo che in questa sfida lui ha rischiato 50 e io 80, ma non va sempre bene così".
- Pericoloso?
"Sì perché dobbiamo lavorare molto. Ad esempio si vede che perdo in accelerazione".
- Perché stacchi sempre il piede, volevi fare una curva da supermotard, un'entrata kamikaze?"No, lo faccio spesso. Ripeto non ci vedo niente di male nella manovra che ho fatto. Io ho fatto la mia parte, lui la sua, chiudendo la traiettoria".
- Si può combattere sempre così?"La mia moto è più difficile, è moto da uomini duri, però non si può sempre combattere così. Ci vuole più sviluppo nella moto, anche se devo fare i complimenti alla Yamaha, agli ingegneri e alla mia squadra".
- E’ una vittoria pesante, come in Sud Africa lo scorso anno?
"Importante ma diversa".
E Vale se ne va, inseguito da qualche versaccio che continua i vari "hijo de puta" durante la premiazione, le dita (medie) alzate durante l'inno nazionale... Forse Jerez ama meno Rossi da oggi.
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