Come saprete io vivo nel "paese dell' incontrario", una vera "repubblica di bananas" dove gli scandali politici rimangono impuniti, dove la polizia é corrotta, dove la magistratura non funziona, dove i trafficanti di droga spadroneggiano, dove per vivere e sopravvivere bisogna aver pelo sullo stomaco e non farsi intimidire. Un paese dove vale da sempre la legge del piú forte. O del piú furbo. O del piú stronzo.
Ma in mezzo a cento cose "brutte" prima o poi appare sempre una cosa bella, come un fiore in mezzo a un immondezzaio.
Io vivo in Copacabana, a due passi dalla favela di Tabajara, una delle favelas piú piccole e piú tranquille, dove non si spara quasi mai;
ma pur sempre una favela con le sue miserie e brutture, dentro i cui vicoletti stretti e ripidi si annidano i trafficanti di droga, che fanno del dedalo della favela il nascondiglio in cui arroccarsi contro gli eventuali attacchi della polizia, e nelle cui case svolgono impunemente i loro sporchi traffici alla luce del sole.
Qui dietro al mio palazzo, nella via parallela alla mia e che corre subito sotto alla Tabajara, viveva una signora di 80 anni, all' ultimo piano di un palazzo le cui finestre guardavano sui vicoletti della favela che si arrampicano sulle ripide pendici del "morro".
E dalle sue finestre ogni giorno assisteva al deprimente spettacolo di ragazzini (spesso e volentieri nemmeno maggiorenni) armati di pistola o fucile mitragliatore che "vigilavano" sul traffico di droga, ostentando le loro armi, vendendo droghe leggere e pesanti (per lo piú mariuana, cocaina e crack) senza nemmeno cercar di nascondersi, e consumando le stese droghe direttamente lí, seduti sui gradini di una casa o sugli scalini di un vicoletto.
La signora piú e piú volte aveva protestato con le autoritá di polizia, che peró niente avevano fatto (come al solito!).
E cosí, circa un annetto fa, la vecchina, stanca dell' inerzia e inettidutine della polizia e nauseata dallo spettacolo di degrado che vedeva dalle finestre di casa, compró a rate una videocamera.
E si mise dietro le tende di casa a filmare quel che vedeva.
In una anno ha raccolto dozzine di nastri ragistrati, e tempo addietro li ha consegnati alla magistratura.
E la visione dei nastri (che ieri sono stati in parte trasmessi in TV, mostrando, oltre a banditi maggiorenni, anche minorenni armati vendendo e consumando droghe, in certi casi addirittura bambini di dieci anni o poco piú!, mostrando poliziotti che "trattano" con i banditi, etc etc) ha permesso di identificare 23 malviventi (la metá dei quali minorenni) e 9 poliziotti (tra i quali un capitano) che prendevano soldi dai trafficanti in cambio di non "disturbare" la vendita di droghe.
La magistratura dopo la consegna dei nastri aveva cominciato a indagare e a intercettare le telefonate di questi bei tipi, e ierilaltro é scattata l' operazione che ha portato in galera tutti questi fetecchioni.
E la vecchia signora?
Non abita piú lí.
Le hanno dato (a spese dello stato) un appartamento ben maggiore e in una miglior localizzazione, e adesso é in un programma di "protezione al testimone", per non correre il rischio che banditi o poliziotti corrotti la possano ammazzare.
Alle volte certi gesti di coraggio e civiltá arrivano da dove meno si spera. Anche da una vecchina stanca di vedere la sua "cidade maravilhosa" in balia di delinquenti e corrotti, stanca di vedere la gioventú cadere nel baratro della droga e del degrado e della malvivenza.
Al punto di rischiare la propria vita pur di far qualcosa.
Io sinceramente non so se avrei avuto il coraggio di andare alla polizia a consegnare quei nastri, rischiando di metterli nelle mani "sbagliate" e di ricevere in cambio una pallottola alla nuca.
Onore al merito.