Tratto dal Corriere della sera del 17 Dicembre 2005
Forse pensa a un embargo italiano sulle moto Honda.
Di certo il senatore Giuseppe Scalera, responsabile Sport della Margherita, è molto arrabbiato con la Casa cli Tokio che, come ormai noto, non solo ha scaricato Max Biaggi ma ha messo in atto un meccanismo di veti e alleanze che ha portato a una sentenza quasi definitiva: il romano — tuttora uno dei più grandi motociclisti di sempre
per presenze con 14 anni di attività, 4 mondiali vinti
in 250, 201 gran premi consecutivi e 42 successi
tra cui solo 13 nella classe regina — nel 2006 sarà senza moto
finalmente.
Anche l’ultimo tentativo con la Kawasaki, infatti, sembra ormai sfumato e per il 34enne Max, al momento, resta solo una vaga ipotesi Superbike a cui tuttavia l’orgoglioso Corsaro preferirà il ritiro
sennò rischia di fare brutta figura anche lì.
Ecco allora che Scalera ha ritenuto l’affaire — obiettivamente paradossale — come degno di un’interrogazione parlamentare e si è così rivolto a ministri dei Beni culturali, Rocco Buttiglione, delle Attività produttive, Claudio Scajola e al sottosegretario Mario Pescante per sapere se e quali iniziative intenda- no adottare nei confronti della Honda:
«Sportivi come Max Biaggi - scrive Scalera - sono una risorsa per il Paese
come d’altronde lo sono i senatori e come tali devono essere tutelati anche e soprattutto
quando sparano cazzate e la loro carriera e la loro funzione pubblica viene messa arischio da motivi
più che motivati che
tutto hanno a che vedere con il proprio impegno professionale e con gli importanti risultati sportivi
non ottenuti».
In effetti, anche molti nel paddock della MotoGp pensano che Biaggi paghi più per il suo carattere che per reali demeriti tecnici,
noi non ne abbiamo trovato nemmeno uno però come ci ha assicurato Max, se cerchiamo almeno uno lo troviamo .
Così Scalera chiede ai suoi interiocutori «quali provvedimenti intendono adottare nei confronti della società giapponese il cui comportamento colpisce un rappresentante dello sport italiano anche alla luce anche della grossa fetta di mercato nazionale che ha accolto generosamente l’industria motociclistica giapponese». O una Honda a Biaggi o l’Italia senza Honda,
insomma noi siamo una democrazia.
Servirà a rivedere Max in pista
o nel senato?
Da imperatore a senatore, mi chiedo accetterà il declassamento?
by Gothos