SCIENZA & TECNOLOGIA InviaStampaIl colosso dei media fa causa al celebre motore di ricerca, che ha acquistato il sito di video
"Trasmessi oltre 160mila filmati non autorizzati. Un business chiaramente illegale"
Viacom chiede a Google un miliardo di dollari
"Su YouTube violati i diritti d'autore"
Il logo della Viacom
NEW YORK - Il colosso americano dell'intrattenimento Viacom ha fatto causa a Google per la presunta violazione del copyright da parte di YouTube, il sito di video acquistato dal celebre motore di ricerca lo scorso autunno. La richiesta di danni da parte di Viacom è di oltre 1 miliardo di dollari. Secondo Viacom, che fra i suoi assets annovera Mtv e gli studi cinematografici Paramount e Dreamworks, YouTube avrebbe trasmesso tramite il sito web oltre 160 mila filmati non autorizzati, visti oltre un miliardo e mezzo di volte. La decisione di intentare causa al colosso di Mountain View - spiega Viacom - è arrivata dopo una serie di "trattative improduttive".
Secondo Viacom, YouTube ha "costruito un redditizio business sfruttando la devozione dei fan nei confronti del lavoro creativo di altri allo scopo di arrichire sè stesso e la sua casa madre Google. Il loro modello di business è chiaramente illegale e in chiaro conflitto con la legge sul copyright", si legge in un comunicato del colosso dei media americano.
Non è la prima volta che Google si trova a dover affrontare simili accuse. A febbraio una tribunale belga l'aveva condannata a rimuovere dai suoi indici materiale giornalistico protetto da copyright. In quel caso, il Ceo del motore di ricerca, Eric Schmidt, aveva minimizzato. "E' stata una condanna ingiusta - aveva dichiarato - ma crediamo che alla fine i possessori di coyright si convertiranno al nostro modello, e faranno tornare le informazioni sul nostro motore di ricerca. Dopotutto è meglio anche per loro avere un audience più larga. Significa poter godere di una maggiore pubblicità"
Ma finora i fatti sembrano smentire le ottimistiche previsioni del Ceo di Google. E adesso, nel mirino degli avvocati è finita anche YouTube, acquisita per 1,65 miliardi di dollari lo scorso novembre. E nella battaglia per la protezione dei copyright sono entrati anche gli studios di Hollywood e i grandi canali televisivi. Che chiedono la fine dell' "upload" selvaggio delle loro proprietà intellettuali. La prima a richiedere il ritiro del materiale illegale era stata la Bbc, a febbraio. La stessa Viacom aveva già avviato contatti legali con Google e YouTube, esigendo il ritiro di oltre 100 mila videoclip "pirati" scaricati illegalmente da suoi programmi televisivi.
Ora i due gruppi vengono accusati formalmente di "violazione massiccia e intenzionale dei diritti d'autore sui contenuti di intrattenimento di Viacom". Google, però, si difende, e cerca di rassicurare gli azionisti. Il colosso del web è convinto che Youtube abbia rispettato il copyright e soprattutto assicura che l'azione di Viacom non ostacolerà la "crescita" della compagnia e la "forte performance" del suo nuovo gioiello. "Non abbiamo ricevuto alcuna citazione - ha fatto sapere il portavoce Ricardo Reyes in una nota via e-mail - ma siamo sicuri che Youtube abbia rispettato i diritti d'autore e crediamo che il tribunale ci darà ragione".
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