dedicato a certi "ospíti" che ci leggono silenziosi
Rossano Brazzi:
“Non si è mai accontentato di essere il migliore; ha sempre cercato, costantemente, di migliorare”. Come se lui stesso fosse, per se medesimo, un qualunque avversario. “In questo, un po' come Agostini che, anno dopo anno, non solo si sbarazzava degli avversari che gli capitavano tra i piedi, ma migliorava, in pista, i suoi stessi record”.
“Valentino non ha mai preteso che la moto gli si adattasse come un guanto; sapeva di doversi, in buona misura, adattare lui alla moto. Ed è una comprensione che lo ha aiutato molto, a mio avviso, negli anni: ha sofferto i cambiamenti di categoria meno di molti altri”.
“Ha avuto fortuna? Può darsi, ma è una fortuna che ha meritato. Il pilota migliore e la situazione migliore alla fine si incontrano sempre. Se ci sono stati elementi che lo hanno mantenuto al top, se gli è capitato spesso di essere la persona giusta al posto giusto, non è mai stato per caso”.
“Rossi ha un senso della sfida fortissimo; ed una convinzione incrollabile nei propri mezzi. Quando ha lasciato la 250 per darsi alla 500, era convintissimo di poter fare bene subito”.
“Sta vivendo una carriera lunghissima. Non so: è come se, da questo punto di vista, lui fosse un pilota di una volta. Di quelli di un tempo. Quando, per qualche ragione, le carriere dei campioni duravano tantissimo. E non stiamo a cercare per lui sfide impossibili: corre contro i migliori piloti del mondo. I migliori. E li batte”.
_________________ Lo Zio Tazio
"Io vi daró tutto ... basta che non domandiate nulla!"
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