E cosí dopo il Natale ci siamo levati dalle palle pure il Capodanno
che tutti aspettano come se dovesse accadere qualcosa di nuovo, di diverso, che tutti festeggiano manco che invece dell' anno fosse finita la guerra...
e invece non accade proprio un bel niente di nuovo,
qui pioveva ieri e piove pure oggi,
chi ieri era ricco lo é anche oggi, e chi era povero lo sará pure domani,
i malati continueranno malati e i sani continueranno sani, e se i malati guariranno sará merito delle medicine e non del calendario,
e le guerre continueranno, e se una finirá un' altra comincerá,
ma soprattutto ci sanno sempre quelli che si illudono che il 31 dicembre succeda qualcosa di speciale.
E invece non comincia e non finisce nulla di speciale, non piú né meno che in uno dei restanti 364 giorni dell' anno,
e non potrebbe essere altrimenti,
anche perché che l' anno cominci e finisca alla mezzanotte del 31 dicembre é solo una mera convenzione di cui dobbiamo ringraziare il nostro grande antenato Giulio Cesare, che nel 46 avanti cristo (che poi anche sulla nascita di Cristo ci sarebbe da discutere, perché non é affatto nato nell' anno 1a.c. e probabilmente nemmeno il 25 dicembre, ma piuttosto il 6 di gennaio del 6 o 7 avanti Cristo) sostituí il vecchio calendario romano con uno nuovo di zecca confezionatogli da un astronomo della corte di Cleopatra, e il capodanno fu trasferito dal 1 di marzo al 1 di gennaio.
Un' altra invenzione italiana, di cui il mondo ci é debitore
Quindi quando in tutto il mondo festeggiano il capodanno a suon di champagne e fuochi d' artificio praticamente festeggiano quanto fu deciso a Roma 2058 anni fa da Giulio Cesare, e per estensione da noi Italiani che ne siamo i legittimi eredi
e di conseguenza a chi mi dice "feliz anno novo!" io, in qualitá di rappresentante di fu nonno Giulio, rispondo "grazie!"